Weekly house view | Preoccupazioni per il mercato del lavoro
La settimana in rassegna
L’aumento del tasso di disoccupazione negli Stati Uniti e la marcata revisione al ribasso del numero degli occupati hanno creato timori nei mercati alla fine della scorsa settimana, facendo scendere bruscamente i tassi degli US Treasury. La revisione al ribasso per un totale di 258 mila unità a maggio e giugno ha lasciato la crescita media a 3 mesi del numero degli occupati ad appena 35 mila unità, alimentando le preoccupazioni sullo stato di salute della più grande economia mondiale. Con un’altra doccia fredda per i mercati, gli Stati Uniti hanno annunciato dazi al 25% per l’India, al 35% per il Canada, al 39% per la Svizzera e al 50% per il Brasile. Il Messico ha ottenuto altri 90 giorni per negoziare. Gli annunci dei dazi e la debolezza dei dati sull’occupazione hanno pesato sulle azioni e lo S&P 5001 ha perso il 2,3% (in USD) nell’ottava. Il tasso degli US Treasury a 10 anni è diminuito di 17 punti base al 4,21%. I dati sul mercato del lavoro sono venuti dopo che la Federal reserve aveva lasciato i tassi d’interesse invariata, con il presidente Powell preoccupato per il fatto che i licenziamenti presso il Bureau of Labor Statistics possano avere un impatto sulla qualità dei dati economici, aggiungendo che egli intende condurre la politica monetaria in modo efficiente. Accentuando le tensioni dei mercati, Trump ha detto che avrebbe dato altri 10 giorni alla Russia per raggiungere una tregua con l’Ucraina e ha ordinato il riposizionamento di sommergibili nucleari statunitensi dopo le dichiarazioni dell’ex presidente russo Medvedev. Di conseguenza il petrolio ha registrato un rally. OPEC+ ha deciso nel weekend di aumentare l’estrazione di petrolio di 547 barili al giorno per settembre - nell’ambito del suo programma di graduale rientro dei suoi tagli precedenti. Questo, se dovesse concretizzarsi, porrebbe un cap sui prezzi.
Citazione della settimana
«Ogni nuovo ultimatum è una minaccia e un passo verso la guerra. Non tra la Russia e l’Ucraina, ma con il paese di Trump», ha detto Medvedev dopo che il presidente statunitense ha accorciato la sua scadenza per un accordo di pace in Ucraina.
Dati chiave
Il PIL statunitense è cresciuto ad un tasso annualizzato del 3,0% nel 2° trimestre, più delle previsioni di consenso del 2,4% ma in linea con le nostre aspettative. Il passaggio da una contrazione dello 0,5% nel 1° trimestre è spiegato dalla volatilità negli scambi commerciali e nelle scorte. Il tasso di disoccupazione è aumentato dal 4,1% di giugno al 4,2% a luglio. Secondo una stima preliminare, l’economia dell’eurozona è cresciuta in modo imprevisto dello 0,1% nel 2° trimestre, nonostante le tensioni commerciali globali. In Giappone, un’asta di titoli di Stato a due anni ha ricevuto la maggiore domanda da ottobre, con gli investitori attirati da tassi obbligazionari che si sono avvicinati ai massimi dal 2008.