Investire nella salute attraverso i mercati privati in un contesto di cambiamenti globali
Sintesi
Gli investimenti nel settore sanitario si sono dimostrati storicamente resilienti, una tendenza checi aspettiamo venga sostenuta da venti favorevoli di lungo termine – dalle esigenze di una popolazione globale in invecchiamento al ritmo più rapido di innovazione nelle terapie e nelle tecnologie. Tuttavia, negli ultimi anni, la sanità è diventata anche un argomento politicamente più controverso. In questa sintesi di alcuni approfondimenti del nostro evento affrontiamo certi aspetti più specifici dell'investimento nel settore sanitario oggi.
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1.L’intelligenza artificiale (IA) è potenzialmente in grado di accelerare i progressi in alcuni comparti del settore sanitario, ma gli investitori dovrebbero comprenderne anche i limiti.
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2.Il settore si sta adattando ai cambiamenti nelle politiche e nelle normative statunitensi che riguardano la sanità, mentre la Cina diventa sempre più innovativa.
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3.La diversificazione tra operatori ed aree geografiche del settore sanitario può contribuire a mantenere un’esposizione potenziale al rialzo e a gestire al contempo i rischi.
Questo mese abbiamo avuto il piacere di ospitare, a Milano, una tavola rotonda alla quale sono intervenuti investitori e imprenditori della sanità che hanno condiviso riflessioni sull’investimento sui mercati privati nel settore. Oltre a dimostrare i rendimenti elevati conseguiti su base storica e a illustrare i fattori favorevoli di lungo termine destinati, secondo noi, a sostenere in futuro questa performance, abbiamo presentato il nostro approccio all’investimento nelle diverse fasi di sviluppo delle aziende nel private equity sanitario che permette di ottenere un’ampia esposizione a tali tendenze positive. In questa breve nota affrontiamo inoltre certi aspetti più specifici dell’investimento nel settore della salute oggi.
IA nel settore sanitario
L’IA non è la panacea di tutti i mali. Benché in alcune applicazioni dia già buoni risultati, come l’individuazione dei pattern nella diagnostica per immagini o l’ottimizzazione della sperimentazione clinica, non ha ancora consentito di accelerarne in modo significativo la tempistica. Molte delle tecniche impiegate non costituiscono una novità e vengono utilizzate da tempo nel settore (ad esempio l’analisi della letteratura scientifica), ma alcuni nuovi progressi – come lo studio del ripiegamento delle proteine – si stanno rivelando importanti per lo sviluppo di nuovi farmaci. Anche la disponibilità di dati contribuisce sempre più a produrre cambiamenti di rilievo. È importante capire che, sebbene siano potenzialmente in grado di incrementare la velocità di elaborazione iniziale del processo di scoperta, in pratica questi approcci non abbreviano l’iter di commercializzazione.
Sviluppi negli USA
1. Politica interna
La nuova leadership del Department of Health & Human Services avrebbe dovuto rivoluzionare la regolamentazione del settore, ma non si sono registrati ritardi significativi o notevoli peggioramenti della qualità dei dossier presentati. Invece, la percentuale di farmaci autorizzati dalla Food and Drug Administration non ha finora subito variazioni di sorta rispetto agli anni scorsi. Taluni temi delicati dal punto di vista politico, come i vaccini, potrebbero essere maggiormente a rischio, ma rappresentano una parte piuttosto limitata del settore sanitario (e non rientrano nella nostra strategia d’investimento). Laddove si compiono sforzi per ridurre i prezzi dei farmaci, si esercita pressione sugli intermediari (ad esempio sui pharmacy benefit manager). Come è illustrato nel grafico, sono loro ad aver contribuito maggiormente all’aumento del prezzo dei medicinali e probabilmente continueranno a farlo. In realtà, le azioni di diverse case farmaceutiche quotate sono salite all’indomani della conferma della loro intenzione di partecipare alla piattaforma per la vendita diretta di farmaci ai pazienti voluta da Trump, che in teoria riduce il prezzo per questi ultimi senza sacrificare i margini di guadagno dei produttori.
Fonte: IQVIA Institute, 2025. Gli Wholesale Acquisition Cost (WAC) sono i costi di acquisto all’ingrosso; i costi aggiuntivi sono dati dal delta tra WAC e vendite nette. Non vi è garanzia che i trend illustrati o descritti qui sopra si confermino o che le proiezioni si materializzino.
2. Politica commerciale
L’amministrazione Trump sta utilizzando la clausola della nazione più favorita e i dazi doganali per spingere le aziende farmaceutiche a trasferire sempre più gli impianti negli Stati Uniti. Il rimpatrio della produzione pone il problema dell’ottimizzazione dei costi (giacché la produzione negli USA è più dispendiosa dell’esternalizzazione), il che mette in discussione la sostenibilità a lungo termine di questo modello. In realtà, le maggiori case farmaceutiche hanno già annunciato che intendono aprire impianti negli Stati Uniti (limitando così i dazi doganali a cui vanno incontro) e molti altri componenti a più alto valore aggiunto (ad esempio i sistemi terapeutici avanzati) vengono già fabbricati negli USA, mentre quelli a maggior volume (ad esempio i principi attivi farmaceutici) dovrebbero continuare ad essere prodottiall’estero.
La maggior parte dei farmaci originali (a cui vengono applicati dazi del 100% se l’azienda produttrice non ha un impianto negli USA) è già fabbricata negli Stati Uniti…
Fonte: JPMorgan Research, 2025.
…ma le case farmaceutiche hanno ormai iniziato ad espandere in modo proattivo la propria impronta produttiva negli USA (e persino per le importazioni UE è previsto un tetto massimo del 15% che elimina per il settore farmaceutico il notevole rischio rappresentato dai dazi).
Innovazione in Cina
Intanto la Cina, che prima si concentrava soprattutto sulla produzione, è maggiormente orientata all’innovazione. Benché quella ex novo continui a essere prevalentemente appannaggio degli Stati Uniti, quando un bersaglio terapeutico viene validato dagli studi clinici, la selezione degli asset cinesi (come farmaci candidati o tecnologie farmaceutiche) è ormai diventata la norma. Sul mercato biotech cinese si assiste quindi a un aumento del volume delle transazioni.
Implicazioni per gli investimenti
Se si confermassero nel lungo termine, alcuni di questi cambiamenti potrebbero avere un’influenza duratura sul settore sanitario. In particolare, la scarsità di fondi per finanziare la ricerca rischia di indebolire la capacità innovativa degli Stati Uniti. Potrebbe quindi essere l’occasione per l’Europa di migliorare il proprio vantaggio competitivo, mentre la Cina cerca chiaramente di posizionarsi come potenziale concorrente.
Mentre la situazione del mercato è in divenire, investire in aziende del settore sanitario in diverse fasi di sviluppo e con vari profili fornisce l’opportunità di cavalcare trend positivi, mantenendo un portafoglio con un rapporto rischio/rendimento equilibrato.
Ad esempio, puntare su aziende medtech mature può contribuire a tenere sotto controllo l’esposizione ad imprese ad alta intensità di liquidità. Di contro, il comparto delle biotecnologie offre un’importante creazione di valore nelle fasi ‘a zero fatturato’ ed è sostenuto dall’attività di M&A effettuata nel settore farmaceutico. Le operazioni di fusione e acquisizione costituiscono tuttora la principale modalità d’uscita delle imprese biotech che riduce in parte la dipendenza dai mercati pubblici per le cessioni d’azienda.
La diversificazione globale consente inoltre di selezionare le società più promettenti a prescindere dall’area geografica in cui si trovano.